Paolo Pusceddu
Il maestro coltellinaio
fondatore del museo
BIOGRAFIA
Paolo nasce ad Arbus (SU) nel 1957.
Sotto la guida del padre Mario, maestro fabbro maniscalco, acquisisce l’arte di trattare i metalli sin da bambino.
Dopo una breve esperienza a Brescia, inizia a lavorare all’età di 20 anni nell’officina paterna. Ha qui l’occasione di affinare l’arte di forgiare i metalli e di realizzare i coltelli.
Nasce così l’idea del marchio “l’Arburesa” con l’intento di far rivivere le lame a foggia antica tipiche della zona.
Nel 1996 Paolo apre al pubblico la vecchia casa paterna, restaurata con rispetto dell’originaria struttura settecentesca. Nasce così il primo Museo del Coltello Sardo, visitato ogni anno da migliaia di turisti.
Paolo è da sempre un’artista completo ed eclettico, un vero creativo. Scultore, pittore, attore teatrale, ha realizzato diverse opere per la città di Arbus.
un artista completo
LA STATUA DI DON GIOVANNI BOSCO
L’opera è una scultura sagomata in cemento ricoperta con lastre di piombo. Le teste dei tre personaggi raffigurati sono realizzate interamente a fusione di piombo. É alta quasi due metri e pesa seicento chilogrammi.
Raffigura lo stimato sacerdote ed è posizionata nel cortile dell’oratorio parrocchiale a lui intitolato.
La statua realizzata da Paolo Pusceddu maestro coltellinaio e in scultura coadiuvato dalla figlia Viola è stata commissionata a ricordo dei suoi cinquant’anni trascorsi nella comunità arburese da don Ettore Orrù, sacerdote da qualche anno in pensione particolarmente stimato.


IL CRISTO IN CROCE
Quest’opera è ospitata nella parrocchia della Beata Vergine Maria Regina di Arbus. Costruito con una tecnica che prevede diverse fasi di lavorazione.
La struttura realizzata in ferro, ricoperta in rete metallica e modellato con plastico-cemento. La figura del Cristo così ottenuta p stata poi ricoperta di lastre di piombo, materiale malleabile che ha permesso la definizione dei dettagli del volto, del sudario e delle ferite sul corpo . La figura del Cristo è alta 2.08 m, quella complessiva con la Croce 4m.


LA MORTE DEL MINATORE
La morte del Minatore è una delle opere concettuali di maggiore impatto emotivo realizzate da Paolo.
La scultura è realizzata in pietra, ferro battuto, attrezzi ed altri oggetti tipici dei minatori che lavoravano in condizioni durissime nelle miniere nei dintorni di Arbus, nei primi decenni del secolo scorso.
Una semplice linea nera in ferro battuto disegna le figure di una bambina che tiene per mano la madre incinta, rimasta vedova e sola ad accudire i figli dopo la morte del marito in miniera.

LA MANO
Un’altra opera è ospitata nella parrocchia della Beata Vergine Maria Regina. Realizzata scolpendo l’antrachite rossa, raffigura con potente simbologia una mano che protegge una bambina. La scultura è stat infatti pensata per decorare l’ingresso dell’oratorio.

